A trentuno anni si interrompe bruscamente la sua scalata al successo, la sfortunata carriera di un idolo indiscusso dei tifosi.
Classe 1986 arriva a giocare ad alti livelli abbastanza presto, nel 2009 finisce nella rosa di una delle squadre più blasonate del campionato. Il fisco slanciato e il capello biondo, esterno infaticabile sulla fascia destra, diventa sin da subito uno dei beniamini della tifoseria. In campo ha sempre dato tutto, non lo si è mai visto – nemmeno una volta – uscire dal rettangolo verde con la casacca asciutta.
![Questo calciatore sarebbe dovuto diventare una star, poi il colpo di scena](https://attentiallupo.computer-idea.it/wp-content/uploads/2023/11/frantisek-rajtoral-10112023-attentiallupo.computer-idea.it_.jpg)
Tra lui e i supporter si viene a creare un legame fortissimo, li ripaga dell’affetto contribuendo alla vittoria di quattro campionati e due supercoppe nazionali – oltre a far iscrivere il club all’edizione 2011/2012 della Champions League, un traguardo fino ad allora insperato. Nell’Europa che conta si mette in mostra la Camp Nou e a San Siro poi il trasferimento in Germania, all’Hannover, nel 2014; è da lì in poi che la sua vita cambia per sempre.
Era un predestinato, poi la sua vita prende una piega inaspettata
I medici della compagine tedesca infatti durante i controlli di routine rilevano una sindrome da affaticamento cronico, una vera e propria condanna per un calciatore professionista. La particolare patologia fa provare molta più fatica nello sforzo rispetto a una persona che non ne è affetta. Una notizia che non lo sconvolge più di tanto, in realtà, visto che delle avvisaglie si erano palesate già qualche tempo prima.
![La storia di Frantisek Rajtoral, stella del calcio scomparsa a soli 31 anni](https://attentiallupo.computer-idea.it/wp-content/uploads/2023/11/rajtoral-frantisek-10112023-attentiallupo.computer-ideait.jpg)
Dopo un’esperienza non troppo brillante all’estero Frantisek Rajtoral torna brevemente al Viktoria Plzen, la sua casa per tanti anni, e nel 2016 passa al Gaziantep, squadra turca. La sua intera esistenza è capovolta in questo periodo: la malattia è sotto controllo ma la fidanzata lo molla e sente la guerra vicinissima, al confine con la Siria. Il 23 aprile i media diffondono il comunicato della sua morte, la società aveva mandato la polizia a casa sua perché stranamente non si era presentato agli allenamenti.
Fanno ancora eco le parole del presidente del club, che lo descrisse come un ragazzo “sempre di buon umore” e che non si capacitava di come potesse essere accaduto. Il calciatore si è suicidato a soli 31 anni, a oggi i motivi della sua decisione sono ancora poco chiari.