Paolo Montero è stata una delle colonne della Juventus tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila: ecco cosa fa oggi l’ex difensore.
La Juventus, in questa stagione, sta provando a tornare agli antichi fasti. Dopo le recenti e ben note difficoltà anche extra campo, i bianconeri stanno provando a ripartire. La squadra di Allegri ha vinto anche a Firenze ed è seconda in classifica alle spalle dell’Inter. Ci si chiede se si potrà effettivamente contendere lo scudetto ai nerazzurri, la solidità difensiva sembra tornata quella dei vecchi tempi. Richiamando anche altre Juventus ‘storiche’, come quella in cui ben figurava Paolo Montero.
Il difensore uruguaiano ha avuto da giocatore una lunga militanza nel nostro campionato e proprio nella Juventus ed è ricordato soprattutto per il suo carattere. Quattro anni all’Atalanta, dal 1992 al 1996, poi un lungo ciclo in bianconero. Nove stagioni, fino al 2005, in cui ha messo insieme 278 presenze e 6 gol. Ha avuto quindi una storia importante proprio in Italia.
Aveva fama di essere un ‘duro’, Montero, e i suoi numeri lo testimoniano. Ben 15 espulsioni raccolte in carriera per lui, tra cui forse qualcuno ricorderà quella del clamoroso calcione a Totti in un Roma-Juventus, che però incredibilmente gli costò soltanto una giornata di squalifica.
A lui e al suo modo a dir poco grintoso di interpretare la fase difensiva si sono ispirati molti di coloro che sono venuti dopo. Chissà se tra qualcuno dei difensori della Juventus attuale ci sarà chi riuscirà a incutere paura agli attaccanti avversari come faceva lui, o come faceva uno come Chiellini. Ma che cosa fa oggi Paolo Montero?
Dopo aver concluso la sua carriera da giocatore nel 2007, Montero si è messo in luce come allenatore. Alcune esperienze in Sudamerica, tra cui con il Penarol, squadra ‘di casa’, mentre da circa un anno è mezzo è tornato alla Juventus.
Montero è oggi il tecnico della squadra Primavera dei bianconeri. Il 52enne ha un contratto attualmente in scadenza a giugno, da capire se la società intenderà rinnovarglielo o se penserà a lui per altri ruoli in società. Nei momenti più difficili del nuovo ciclo di Allegri, alcuni avevano pensato a una sua promozione in prima squadra. La posizione del livornese sembra però tornata salda. Ma non è detto che lui o chi verrà dopo non avrà bisogno, nel suo staff, di una vera leggenda juventina.
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