Gran parte dei tifosi di Roma lo ama ancora in una maniera spropositata. Il calcio nostrano, però, sembra averlo dimenticato.
Durante la loro carriera i giocatori possono divenire dei beniamini capaci di attirare su di loro l’attenzione veramente di tutti. Le loro prestazioni impressionanti, poi, permettono anche di poter divenire delle leggende, cosa che può esser avvalorata di più quando si vincono dei trofei di altissimo cabotaggio.
Il calciatore di cui vogliamo parlare oggi è proprio una di quelle leggende, visto che in carriera ha vinto il massimo a cui si possa aspirare. A Roma non lo ha dimenticato nessuno, specie chi conosce il mondo della Serie A e delle competizioni di livello internazionale. In effetti, nella capitale è riuscito a vincere tanto ma, soprattutto, a regalare ai tifosi della squadra giallo ocra e rosso pompeiano delle prestazioni indimenticabili e ineguagliabili.
Con il Brasile, poi, sua nazionale, ha conquistato la vetta più alta del settore, visto che si è portato a casa anche un Mondiale e due Coppe America, fra i tanti altri trofei. Con l’A.S. Roma, invece, squadra in cui ha militato dal 1990 fino al 2003, ha vinto un Campionato, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana, insomma tutto ciò che c’era da vincere a livello nazionale.
Tutt’ora, pur essendo brasiliano, è stato più volte notato a passeggiare per le strade della capitale, visto che è rimasto molto affezionato alla città che gli ha dato tanto. Il suo modo di essere genuino e professionale gli ha permesso di meritarsi il massimo del rispetto da parte di ogni tifoso, non solamente quelli della Roma. La leggenda della squadra capitolina ha voluto salutare il suo popolo con un giro di campo d’addio indimenticabile, con tanto di fuochi d’artificio che hanno illuminato uno stadio al buio.
Parliamo proprio di Aldair, conosciuto da parte dei tifosi col soprannome di Pluto. In molti lo ricordano anche come il timido bahiano, il quale il giorno dell’addio si è emozionato tantissimo di fronte ai suoi tifosi giallorossi, i quali acclamavano il suo nome a squarciagola, come solo loro sanno fare con i giocatori che se lo meritano.
Cafu disse di lui: “Non ci sono parole per descrivere il suo talento”. Mentre Zeman, suo passato allenatore, non dimenticherà mai cos’è stato capace di fare in campo: “Ha dato tantissimo al calcio, anche grazie al fatto che ha militato con due squadre importantissime, Roma e Brasile”. Oggi Aldair è ambasciatore di footvolley brasiliano e gira le spiagge del Paese sempre con un pallone fra i piedi. In molti avranno anche potuto dimenticarlo un po’, ma di talenti del genere, seri e professionali, se ne trovano veramente pochi di questi tempi.
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